LA PRIMA GUIDA PER CHI FA I GIARDINI
05. Come farti classificazioni su misura
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Le prime domande da farti
Abbiamo capito che non finiremo mai di ringraziare Linneo per la sua capacità, diciamo così, di sintesi botanica.
Ora sai come scegliere una pianta, come si scrive il suo nome e perché si scrive in quel modo. Detto questo, il lavoro della scelta delle essenze per chi fa giardini è una parte fondamentale.
È un lavoro delicato e, se fatto con attenzione, richiede parecchio tempo. È normale che sia così.
Quello che puoi fare per velocizzarlo un po’ e alleggerire la fatica è personalizzare il tuo lavoro, inventandoti la tua classificazione e, quindi, la tua scelta delle essenze.
Prova, dunque, a pensare:
– Quali sono le piante che preferisci?
– Quali utilizzi più spesso?
– Quali sono le caratteristiche che tieni a mente?
– Quali sono le piante che ti danno più soddisfazione e meno problemi?
Una suddivisione comoda
Facciamo un esempio di classificazione.
Suddividiamo per comodità in:
– alberi,
– arbusti,
– erbacee perenni.
Da questa prima suddivisione ne derivano altre che, a loro volta, sono fatte per comodità di chi le crea. Osserva bene lo schema qui a fianco.
Che cosa possiamo dire di questa classificazione?
Che non è scientifica, ma che non serve lo sia.
A te interessa che sia utile per il tuo lavoro e che sia fatta su misura per le tue esigenze.
Ancora con Linneo
Dicevamo che questo schema ha il solo scopo di esserti utile, senza pretese scientifiche.
Questo, però, non significa avere dimenticato Linneo e la sua classificazione, anzi.
Quando arrivi a formulare il tuo elenco personale, arrivi anche a scrivere i nomi delle piante.
E questi nomi li scrivi secondo le regole di Linneo, come è normale che sia per un professionista cha fa giardini.
Il tuo elenco su misura
Questo elenco, fatto su misura sulle tue esigenze, ti offre un’opportunità molto interessante e utile. La classificazione, infatti, è sempre modificabile e sempre incrementabile, sulla base delle tue esperienze lavorative e delle tue conoscenze acquisite nel tempo.
Nelle parti segnate in rosso puoi vedere come la classificazione che abbiamo visto insieme poco fa sia stata incrementata e ulteriormente approfondita.
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L’architettura dei rami
Visto che puoi fare come vuoi, pensa a una classificazione più accattivante, ma non meno utile. Puoi classificare con l’aiuto delle fotografie.
Parti dall’architettura dei rami e vediamo come va.
Gli arbusti e gli alberi possono avere rami molto particolari, decorativi e interessanti per il tuo lavoro. Classificare le piante in base alle caratteristiche dei rami, in questo caso alle loro architetture più o meno scultoree, può essere un valido aiuto al tuo lavoro.
Classificando con l’aiuto delle fotografie, sarà molto facile cercare e trovare ciò di cui hai bisogno. Tutto questo sempre rispettando la nomenclatura linneana.
In questo modo, ricordare a memoria nomi e forme diventa molto semplice.
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Il colore delle foglie
Un’altra voce della nostra ipotetica classificazione può riferirsi al colore delle foglie. Anche chi non è esperto di osservazione della natura farà poca fatica a classificare le foglie secondo il loro colore.
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Il colore dei fiori
Ancora più facile sarà, per te, suddividere e classificare i fiori secondo il loro colore.
Queste classificazioni per colore sono divertenti da fare e, dietro ad un’apparente leggerezza, nascondono la grande comodità di snellire il lavoro degli accostamenti cromatici.
Controlla l’epoca di fioritura, perché alcuni accostamenti di colore che potrebbero risultarti sgradevoli sulla carta, potrebbero invece non esistere in natura.
Se un fiore fiorisce a maggio e un altro fiore sboccia a settembre, infatti, poco importa se i loro colori non stanno bene accostati.
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La forma e il colore dei frutti
L’ultima voce di questa tua classificazione personale è relativa al colore e alla forma dei frutti.
Questa è una voce di solito molto sottovalutata, ma è un vero peccato, perché anche i frutti possono fare la differenza nella realizzazione del giardino.
La forma degli alberi
Visto che hai capito bene come fare classificazioni su misura, eccone un’altra molto interessante dal punto di vista compositivo.
Osserva gli alberi, considerali secondo la loro forma geometrica e classificali.
Vedrai, grossomodo, che le piante che conosci potranno avere una forma:
- globosa,
- espansa o piangente,
- a ombrello,
- colonnare o fastigiata,
- conica o piramidale.
Adesso proviamo ad andare oltre la forma geometrica e a considerare la natura concretamente.
L’Aesculus x carnea, il bellissimo ippocastano rosa, ha in effetti una forma globosa.
Il maestoso Fagus sylvatica asplenifolia è un faggio dalla forma espansa; mentre il Salix babilonica ha chioma espansa, ma piangente. Infatti il suo nome comune è salice piangente.
Uno degli alberi che più rappresenta il nostro paese, il Pinus pinea, ha una caratteristica e inconfondibile forma a ombrello e infatti spesso viene chiamato “pino a ombrello”.
Anche il Cupressus sempervirens, cioè il cipresso, con la sua forma colonnare, è tipicamente italiano.
Simile, ma non identico è il Populus nigra italica, il pioppo nero dalla forma fastigiata, una pianta molto diffusa nel nostro paese.
E, alla fine, vediamo il Picea glauca conica, un sempreverde decisamente conico, come dice il suo nome. Simile, ma più maestoso, il Picea abies, un grosso abete piramidale.
Quando scegli le piante, cercarle in base alle forme geometriche ti renderà facile il lavoro strettamente compositivo, quello in cui puoi immaginare le piante accostate tra loro.
A questo punto, avendo il nome corretto delle piante, puoi fare una ricerca in internet per immagini e vederle realmente.
Una pianta, più classificazioni
Per completare il discorso, diciamo che una stessa pianta può essere classificata in più modi, perché alcune piante possono essere usate in modo differente e questo modo dipende da te e da ciò che intendi fare nel tuo lavoro.
Ti faccio un esempio.
Ti piace il glicine e lo classifichi tra i rampicanti e questo è corretto.
Fai attenzione, però, perché il glicine, o meglio, la Wistaria sinensis o Wisteria sinensis, è talmente vigoroso che può assumere aspetti diversi dall’idea classica di rampicante.
Potrebbe trasformarsi, con un semplice sostegno che ne regga il peso, in un alberetto da potare secondo la forma preferita.
In questo modo il glicine potrebbe essere classificato come un rampicante e anche come un alberetto, oppure con qualche altra classificazione che ci renda evidente questa sua versatilità.
Un altro esempio è il Ficus repens.
Eccolo in un vaso in versione ricadente, così puoi appenderlo e vederlo scendere con eleganza.
Oppure puoi ammirare sul lago di Garda questo Ficus repens che qui non ricade, ma arrampica sui muri, gli basta un buon clima temperato.
Ancora una volta la classificazione vedrà il Ficus repens da due diversi punti di vista, in questo caso addirittura contrari.
Ora, alla fine del viaggio, possiamo concludere che il segreto per fare bene un giardino è l’osservazione della natura e la sua conoscenza.